Nuraghe Genna Maria
Sardegna | Beni archeologici

Nuraghe Genna Maria

Nuraghe Genna Maria, Villanovaforru, VS, Italia

0709300050

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        Il complesso di Genna Maria venne edificato sulla sommità di una collina a 408 m. s.l.m., in una posizione assolutamente strategica (tale da poter controllare tutta la piana del Campidano, da Cagliari a Oristano), tra il Bronzo Medio ed il Bronzo Finale (XV-XI sec. a.C.), circa 3500 anni fa. Al centro dell’insediamento si trova un nuraghe complesso trilobato – la torre centrale raggiungeva gli 8/10 metri d’altezza e le mura del bastione arrivavano ai 7 metri – , fornito di un cortile con pozzo e circondato da un antemurale turrito. Attorno un villaggio, nato attorno al X° secolo a.C., in piena età del ferro, che si instaurò sulle rovine dell’antemurale, fino a lambire il bastione trilobato. Di grande rilevanza è la cosiddetta “casa a corte centrale”, ampia ben 150 metri quadrati e suddivisa in una serie di ambienti che convergono verso un unico cortile.

        Il complesso di Genna Maria è all’interno di un parco alberato, ubicato sulla sommità di una collina a 408 m. s. l. m. a circa un km dal paese di Villanovaforru. In posizione eccezionalmente dominante, con un campo visivo che consente di spaziare senza soluzione di continuità dal Golfo di Cagliari a quello di Oristano, si può facilmente raggiungere a piedi tramite sentieri sterrati e in parte lastricati. L’Unità Introduttiva agli scavi è fornita di pannelli che illustrano le caratteristiche del complesso nuragico messo in luce dagli scavi sulla sommità della collina. Il complesso nuragico è costituito da un nuraghe complesso trilobato circondato da un antemurale turrito costruiti e utilizzati in funzione di controllo del territorio fra il Bronzo Medio ed il Bronzo Finale (XV-XI sec. a.C.). Un episodio di distruzione avvenuto intorno al X sec. a. C. riduce il bastione trilobato alle dimensioni attuali che superano di circa 7 metri di elevato. Lo stesso antemurale viene scapitozzato e ridotto ad un alzato di pochi filari. Nel IX sec. a.C. la collina viene rioccupata da un insediamento di capanne che vengono costruite al di sopra dei livelli delle antiche rovine. Gli scavi di queste capanne hanno documentato un violento incendio e la loro conseguente distruzione avvenuta intorno alla fine del IX sec. a.C.. Tale evento ha causato la completa sepoltura e sigillatura dei reperti di cultura materiale delle abitazioni, reperti che, grazie allo scavo scientifico sono giunti fino a noi raccontandoci la storia della vita quotidiana di una popolazione nuragica dell’Età del Ferro.

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