Ci si lancia appesi ad un cavo di acciaio, coprendo una distanza di 600 metri a 4-500 metri di altezza, sospesi sul fiume Calore, in uno scenario mozzafiato. Un minuto di adrenalina pura. Il punto di arrivo è il centro di Laurino, nell’anfiteatro recuperato.
Gole del Fiume Calore
Il Parco del Cilento offre innumerevoli percorsi in mezzo alla natura e alla storia, tra acque, boschi e dorsali. Il Calore, fiume affluente del Sele, ha scavato nel tempo suggestive gole, soprattutto nel tratto compreso tra Felitto e Magliano Nuovo. È qui che c’è un paesaggio avaro di panorami, ma ricco di quadri suggestivi. Da Felitto si seguono le indicazioni per le Gole del Calore scendendo verso l’area attrezzata di Remolino dove è possibile parcheggiare.
Laurino
Sulla zona più alta del Calore, a piè della catena che la chiude a mezza costa dal monte dei Cavalli s’allarga Laurino, una volta città ragguardevole e rinomata. La sua postura è su di una collina a 570 m. sul livello del mare. Il paese situato in luogo forte e sicuro per natura aveva nel centro più elevato un Castello, era circondato da solide mura con torrioni di difesa; il che prova che dovette essere un propugnacolo fortissimo nei tempi medioevali contro le scorrerie dei barbari e gli assalti delle milizie feudali. Vi si entrava per tre porte ora distrutte. Una era chiamata di S. Benedetto o dei Monaci, l’altra dei zeppi a sud-ovest, la terza all’est immetteva nel foro o piazza principale. Questa terza era difesa da altre due porte fuori delle mura munite di fortilizi merlati per sicura difesa negli assalti dei nemici. La strada rotabile moderna per farsi luogo al passaggio ha fatto demolire e cancellare tutte queste costruzioni antiche.