Elea-Velia si trova nel Cilento ed è un importante sito archeologico fondato verso il 540 a.C. dai coloni focei.
Al periodo dei Greci era chiamata Elea, in seguito, i Romani la chiamarono Velia. Queste notizie le racconto anche Plinio nella “Naturalis Historia”.
L’origine del nome del Parco Elea-Velia è ricco di poesia: Elea deriva dal Greco “a-skaidon” (luogo senza ombre). Infatti è una zona ricca di luce! Inoltre è famosa per la scuola filosofica di Parmenide e Zenone.
Oggi, della città antica, si notano gli scavi iniziati nel 1921 da Amedeo Maiuri e continuati anche in seguito (anni ’50 e ’60).
Gli scavi di Elea-Velia sono uno dei simboli più importanti del Parco Nazionale del Cilento. Oggi, i suoi scavi, sono una meta turistica balneare della zona costiera del Cilento.
E’ il secondo parco italiano per dimensioni: si estende dalla costa tirrenica fino l’appennino campano-lucano. Tra l’altro, ancora oggi, conserva molte tracce del passato e della presenza dell’uomo del periodo greco/romano.
Avere a disposizione una zona da visitare che possa regalare vacanze e storia da “assaporare” è un’occasione d’oro: un binomio perfetto che può donare momenti meravigliosi.
Infatti, il Parco di Elea-Velia, è un luogo che, da un lato offre mare cristallino per una vacanza da incanto (Agropoli, Acciaroli, Santa Maria di Castellabate, Capo Palinuro, Pioppi e Marina di Camerota) e dall’altro l’emozione di passeggiare tra le strade dove si trovano ancora i segni dell’Agorà (il foro) di Velia in cui hanno sicuramente passeggiato i filosofi della scuola eleatica come Zenone, Melisso e Parmenide.
La zona è tutta da vedere ma ci sono cinque luoghi che bisogna assolutamente visitare: luoghi che riportano ai tempi passati e che permettono di non dimenticarlo.
Le zone che fanno ricordare i tempi passati sono:
L’area archeologica del Parco di Elea-Velia è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.