A Matera nulla va sprecato…Il pane di Matera ricavato da un antico sistema di lavorazione non va mai sprecato: i suoi avanzi venivano sempre riutilizzati.
Lo si fa ancora tutt’oggi…per continuare a riassaporare i gusti dei tempi andati.
I resti dell’impasto del pane venivano recuperati e diventavano una prelibatezza per le occasioni particolari.
Si preparava:
La storia racconta che, anticamente, le donne impastavano il pane e lo portavano a cuocere dai fornai: con gli scarti dell’impasto preparavano questi dischi di pasta fritta passati nello zucchero per far felici tutti i bambini. Ecco perché erano denominati anche “u’cecc’du bambine“.
La “cialledda” è un piatto povero tipico della tradizione contadina materana (in particolare a Matera) ma anche pugliese.
Si tratta di un piatto povero caratterizzato da un sapore rustico che conquista chiunque lo assapori. E’ un piatto fresco (tipico dell’estate) ma nutriente e genuino. Oltre alla versione fredda, esiste anche la cialledda calda: un piatto preparato nelle serate invernali sempre a base di pane raffermo e verdure di stagione come le cime di rapa, asparagi e cipolla.
Oggi, il “ceccio fritto” viene preparato anche in versione salata e viene servito come antipasto sulle tavole di Matera…ma non solo!
Anche oggi viene mangiata e con nessuna variante: è ottima come si prepara da sempre. Non è più un piatto solo dei contadini perché lo si mangia in qualunque momento soprattutto durante l’estate come piatto fresco da gustare nel caldo afoso delle giornate estive.
Si preferisce usare il pane di Matera o quello di Altamura (soprattutto per i pugliesi): il primo dalla crosta più scura e croccante e il secondo con un pasta più compatta.
Ormai tutto il “mondo è paese” e queste gustosissime ricette dei tempi passati vengono assaporate dovunque…in tutte le regioni ed in tutti i paesi che amano gustare i cibi buoni.