Reggia di Caserta
Campania | DESTINAZIONE

Reggia di Caserta

Viale Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE, Italia





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Nel 1750 Carlo Borbone affascinato dalla Reggia di Versailles e dal Palazzo dell'Escorial acquistò il terreno ai piedi dei monti Tifatini, chiedendo a Luigi Vanvitelli di progettare la residenza dei Borboni per il Regno di Napoli. I lavori durano 93 anni e videro l'avvicendarsi di numerosi Re che abitarono la Reggia fin dal 1780, mentre alla direzione dei lavori partecipò sia Luigi Vanvitelli che il figlio Carlo. La Reggia di Caserta si presenta, ad oggi, come un vero e proprio complesso monumentale che occupa 45.000 mq e, con i suoi cinque  piani, raggiunge un'altezza di 36 m. Sulla facciata principale si aprono 143 finestre e nel palazzo ci sono ben 1200 stanze e 34 scalinate. Lo scalone è un'invenzione dell’arte scenografica settecentesca e collega il vestibolo inferiore e quello superiore, dal quale si accede agli appartamenti reali. Visitando il suo interno si è stupiti dal continuo susseguirsi di stucchi, bassorilievi, affreschi, sculture e pavimenti a intarsio. Notevoli sono quelli della Sala di Astrea, della Sala di Marte, della Cappella Palatina e la Sala del Trono, quest’ultimo il più grande degli appartamenti reali adibito un tempo al ricevimento di personalità di spicco. Caserta sorge al limite nord orientale della pianura campana ed è chiusa, in parte, dalla catena dei monti Tifatini. Qui nel 1750 il Re Carlo di Borbone decise di erigere una nuova reggia che costituisse il centro ideale di una moderna capitale, Caserta, in grado di rivaleggiare con le maggiori città europee. Il complesso fu affidato al grande architetto Luigi Vanvitelli che progettò un palazzo maestoso, austero esternamente ma prezioso negli interni, circondato da un parco con scenografiche fontane. Questo progetto estremamente ambizioso è stato inserito nella Lista dei beni del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per la sua originale concezione e gestione.

Criteri di ammissione Unesco

Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di inserire questo bene sulla base dei criteri (i), (ii), (iii) e (iv) ritenendo che il complesso monumentale di Caserta, che ha caratteristiche simili a quelle di altre residenze reali del XVIII secolo, è  straordinario per l’ampiezza circolare del suo disegno, che include non solo un imponente palazzo e un parco, ma anche il paesaggio naturale circostante e un ambizioso progetto di una nuova città secondo i precetti dell’urbanistica del tempo. Il complesso industriale del Belvedere di San Leucio, progettato per la produzione della seta, è anch’esso di particolare interesse per i principi idealistici che erano alla base della sua originale concezione e gestione.

Storia, arte e cultura

Nel 1750 Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie, acquista dalla famiglia Acquaviva il territorio ai piedi dei monti Tifatini, dove si prospettò il nascere del Palazzo Reale. Fu il Papa Benedetto XIV a dare al futuro Re di Spagna Carlo III il consenso ad assumere, per la realizzazione della Reggia, Luigi Vanvitelli, un architetto napo letano di origine olandese, che stava lavorando alla preparazione del Giubileo del 1750. I lavori di costruzione iniziarono nel 1752; sette anni dopo, con i lavori al culmine, Re Carlo lasciò Napoli per trasferirsi a Madrid come sovrano di Spagna. Nel 1773, alla morte di Luigi Vanvitelli, l’opera non era ancora completata. Solo nel 1847 venne ultimata la Sala del Trono e l’opera venne quindi compiuta anche se con alcuni cambiamenti rispetto al progetto originale, dovuti non tanto al passaggio del progetto nelle mani del figlio di Vanvitelli, Carlo, quanto al diminuire dell’interesse dovuto alla partenza di Carlo di Borbone. La Reggia di Caserta appartenne alla Casa Borbone per oltre un secolo, dal 1752 al 1860, anno in cui passò ai Savoia. Nel 1919 infine un decreto ministeriale l’attribuì al demanio dello Stato italiano. Il Palazzo è a pianta rettangolare e l’area interna si divide in quattro sezioni con altrettanti cortili divisi da un solenne atrio a tre navate con due bracci trasversali. Ognuno dei quattro cortili ha gli angoli smussati da un taglio di quarantacinque gradi; questo accorgimento, insieme alle intuizioni del Vanvitelli, contribuisce ad evitare le squadrature che sarebbero state inevitabili per la mole dell’edificio. Vanvitelli progettò inoltre un monumentale e maestoso accesso alla Reggia, con un grande viale che si innesta su un doppio emiciclo e forma la Piazza Vanvitelli. Il Palazzo Reale comprende 1.200 stanze, la piazza antistante, il parco e il giardino inglese. Il primo simbolo del Palazzo Reale è lo Scalone d’Onore, che si presenta con una grande rampa centrale che si sdoppia in due elementi paralleli, con 116 gradini composti ciascuno da un unico blocco di “lumachella” di Trapani. A metà del portico, la visione propone il fondale di marmo tra i pilastri, le arcate e le statue che lo sovrastano. Sono tre, in stucco, raffiguranti la Maestà Regia, a cavallo di un leone, il Merito, armato di una spada e di un libro, la Verità, una figura femminile che poggia con un piede sul mondo mentre con l’indice punta il sole. Il cornicione che corre lungo la volta era destinato ad accogliere i maestri di musica durante i ricevimenti; questa collocazione anticipa il concetto della musica stereofonica proveniente da una fonte non visibile in quanto l’orchestra si trovava completamente coperta rispetto agli ospiti.

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