Castel del Monte, nel cuore dell’altopiano delle Murge
GRAND TOUR BLOG | 25 Gennaio 2019

Castel del Monte, nel cuore dell’altopiano delle Murge

Castel del Monte è una fortezza risalente al XIII secolo. Fu commissionata dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nell’altopiano delle Murge occidentali in Puglia nella provincia di Barletta-Andria-Trani.

Il castello è costruito direttamente su un banco roccioso ed è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Il cortile è caratterizzato dal contrasto cromatico derivante dall’utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi.

Un po’ di storia…

Federico II, in data 29 gennaio 1240, ordinò a Riccardo da Montefuscolo di predisporre tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (che oggi non esiste più). L’attribuzione ad un preciso architetto non è sicura, alcuni riconducono l’opera a Riccardo da Lentini ma altri sostengono che a ideare la creazione fu lo stesso imperatore Federico II.

…e curiosità

Castel del Monte per un periodo fu anche un carcere. Sotto la giurisdizione di Carlo I infatti imprigionarono qui Corrado Conte di Caserta e i figli piccoli di Manfredi. Nel 1528 lo bombardarono a causa di una spedizione francese nel Regno di Napoli. L’8 settembre 1552 lo acquistò il Conte di Ruvo, Don Fabrizio Carafa e negli anni successivi i Carafa vi impiantarono una panetteria con mulino e un forno. A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d’abbandono e lo spogliarono di tutti gli arredi. Divenne in seguito anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 il castello fu acquistato dallo Stato italiano, che ne predispose finalmente anche il restauro. Nel 1928 il restauro diretto dall’architetto Quagliati rimosse il materiale di risulta all’esterno del castello e demolì parte delle strutture pericolanti, ricostruendole in seguito. Tra il 1975 e il 1981 si dovette procedere nuovamente a un ulteriore restauro.

Un’antica leggenda narra che l’origine del castello sia collegata a un’iscrizione riportata in un antico tempio. Qui c’era una statua sul cui capo era riportata la seguente frase: “Il mio capo è di bronzo ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”. Un giorno un saraceno risolse l’enigma e il primo giorno di maggio, al sorgere del sole, iniziò a scavare dove cadeva l’ombra della statua. In questo modo risalì ad un ricchissimo tesoro con il quale costruirono il castello.

Per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica è un tipico esempio di architettura del medioevo. Per queste ragioni l’UNESCO lo ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità nel 1996.



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