Provincia di Salerno, Italia
Un magnifico risultato dell’opera combinata della natura e dell’uomo. Situato sulla costa al centro del mare Mediterraneo, il Cilento è sintesi perfetta della convivenza tra natura e cultura, luogo di scambio e di contaminazione. È oggi un paesaggio vivente che mantiene un ruolo attivo nella società contemporanea ma conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato, nell’organizzazione del territorio, nella trama dei percorsi, nella struttura delle coltivazioni e nel sistema degli insediamenti. Il Cilento realizza l’incontro tra mare e montagna, Atlantico e Oriente, culture nordiche e africane, fonde popoli e civiltà e ne conserva le tracce evidenti nei suoi caratteri distintivi: l’archeologia, la natura, le tradizioni. I primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico medio e continuano per tutto il Neolitico sino all’Età del Rame. La presenza di queste antiche culture è testimoniata dalle tracce lasciate sia nelle grotte costiere fra Palinuro e Scario, sia in quelle interne lungo i percorsi del crinale dei massicci montuosi come le Grotte di Castelcivita, sia nel Vallo di Diano a Pertosa, nelle Grotte dell’Angelo. Testimonianze dell’Età del Bronzo sono gli altari sacrificali e le sculture rupestri lungo le vie dal Tirreno allo Ionio. Intorno al XVII secolo a.C. sbarcarono sulle coste del Cilento i Greci che formarono la città di Poseidonia. Dal mare giunsero poi i Focei dell’Asia Minore che fondarono Velia e Porta Rosa. Durante il IV secolo a.C. i Romani usarono questa zona per gli scambi e per i traffici ma, con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (VI secolo d.C.) iniziò il lungo periodo delle dominazioni barbariche dei Visigoti, Goti, Longobardi e i continui attacchi dei Saraceni. Questo incontro/scontro fra diverse culture determinò il nascere di complessi architettonici e pittorici di grande bellezza come la Badia di Pattano con la Cappella di San Filadelfo o gli affreschi della Cappella Basiliana a Lentiscosa. Nel corso dei secoli XVI e XVII l’intero territorio fu smembrato tra nobili che contribuirono a fare di questa terra luogo di crudeli imprese. Il Cilento presenta una morfologia varia e complessa. In corrispondenza del bacino idrogeografico del fiume Alento e dei principali monti del Cilento occidentale si trova una roccia che prende il nome di Flysch del Cilento. Sulla costa alta il Flysch si caratterizza per la stratificazione delle rocce dai colori particolari e per il paesaggio con una forte presenza arborea della macchia mediterranea. Nel parco si trovano circa 1800 specie di piante autoctone spontanee fra le quali spicca la Primula di Palinuro, il simbolo del Parco. La macchia mediterranea si estende nella zona costiera insieme con gli ulivi e i boschi sempreverdi. Nelle quote superiori e nell’interno si ergono querce, aceri, tigli, olmi, frassini e castagni, mentre, a quote maggiori, i faggeti coprono i monti. Ancora più in alto si trova il rarissimo arbusto Crespino dell’Etna. Vista l’impressionante varietà della morfologia e della flora del parco, non è da considerare strana la presenza di una fauna diversificata e ricca. Nelle zone montane si trovano le Aquile Reali e alcune delle sue prede come la Lepre appenninica e la Coturnice. La presenza di queste due specie è molto importante da un punto di vista biologico in quanto rappresentano forme animali autoctone appenniniche ormai estinte in molte parti del territorio. Tra i pascoli vi sono lupi, volpi e martore.