Furore è una perla della costiera Amalfitana: non solo spiaggia e sole, ma ricordi cinematografici della grandezza genuina del nostro paese. Un luogo per rifugiarsi, per restare soli con se stessi o condividere con la persona amata il poetico rumore del mare infrangersi sulla battigia. Furore è un ponte sul mare, ma anche una vera e propria galleria a cielo aperto, grazie ai meravigliosi murales del suo centro storico.
Scoprire, passo dopo passo, i murales appena realizzati da artisti italiani e stranieri; fare trekking e passeggiate lungo straordinari percorsi panoramici; gustare cibi e vini dai sapori unici: questi gli ingredienti di un long week-end o di una vacanza fra monti e mare, alla scoperta degli angoli più reconditi, autentici, a tratti ancora selvaggi dell’entroterra della Costiera Amalfitana, che ha in Furore la sua perla incontrastata.
A Furore dal 1983 vengono decorati noti artisti italiani e stranieri si dedicano all’arte dei disegni su muro. Oggi oltre 120 opere, fra pitture e sculture, ne fanno uno dei principali ed più originali Paesi Dipinti della penisola.
Poco prima dell’entrata nel centro abitato, vi sono le coloratissime ed imponenti opere di due giovani artisti di Avignone, lunghe ben 30 m: “Frammenti di vita” di Hugo Sanze e “Furore rima d’amore” di Arno Geisseler, noto writers conosciuto col nome di Repy. Poco distante dal celeberrimo fiordo (fra i posti più iconici e noti della Costiera), l’intensa opera ad esso dedicata dalla conosciuta pittrice ligure Antonella Costa “ Il Fiordo di Furore” e sulla facciata di una casa “La Madonna delle cicale” , che si sviluppa in 4 m d’altezza, dell’artista napoletana Carla Viparelli.
Infine due opere di straordinaria vitalità dell’artista salernitana Zhena, vere e proprie esplosioni di colore che catturano e interpretano con il suo stile inconfondibile il genius loci di Furore, “Vibrazioni”, accanto al Municipio, e “Ways of love” in Contrada della Cicale, all’imbocco dell’omonimo percorso emozionale dedicato all’amore, che sarà fruibile all’inizio dell’estate e porterà alla scoperta – con postazioni dipinte ed arricchite di citazioni – dei luoghi più romantici, panoramici, ricchi di suggestioni ed echi mitologici e letterari delle 3 contrade del paese, San Giacomo, San Michele, Sant’Elia.
La primavera è la stagione più dolce per inoltrarsi nell’ incontaminata natura di questo angolo della Costiera. E ogni passeggiata garantisce scorci panoramici ineguagliabili. Sarà forse per questo – e per la ben organizzata e calda accoglienza in B&B, case vacanze, agriturismo, piccoli alberghi a gestione familiare – che il fenomeno del trekking è letteralmente esploso in questi ultimi anni e a Furore arrivano a frotte amanti delle passeggiate da ogni angolo del mondo. Ognuno trova il percorso adatto alle sue esigenze e capacità, dalla rilassante passeggiata lungo il Viale di Cupido nel Giardino della Pellerina,
all’impegnativo trekking in altitudine sui Monti Lattari lungo l’ormai mitico Sentiero degli Dei. Fra i percorsi più apprezzati, il Sentiero dei nidi di corvo, quello dell’Agave in fiore che porta da Punta Sant’Elia a Marina di Praia, quello di Abu Tabela da Pino a San Lazzaro di Agerola (lungo in quale si trova anche una parete attrezzata per le arrampicate).
A Furore, tappa d’obbligo è la cantina di Marisa Cuomo (la pasionaria della viticoltura eroica di queste terre) scavata nel vivo della roccia e visitata da wine lovers di tutto il mondo. Una cornice di straordinario fascino per degustazioni memorabili di eccellenti i vini, che provengono dagli arditi terrazzamenti su cui sono piantate antiche vigne. Abbinamento perfetto sono i piatti della tradizione, preparati con materie prime a km Zero, frutto generoso di questa terra fertilissima e di questo mare pescoso: li si gusta proprio di fronte alla cantina, all’Hostaria Da Bacco, indirizzo storico della Costiera, frequentato da personaggi del calibro di Rosellini ed Anna Magnani, mentre giravano nel fiordo di Furore il film “Amore”. E proprio alla Magnani sono dedicati i Ferrazuoli di Nannarella, saporita pasta fatta a mano con un delicato sugo a base di dolci pomodorini del piennolo, che l’attrice amava in modo particolare.