Pietraperzia, EN, Italia
Il calendario megalitico offre a Pietraperzia l’incontro con il suo più remoto passato, basta osservare i due solstizi d’estate del 21 giugno e d’inverno il 21 dicembre per rivivere quello che i megalitici producevano in riti e in culti, propiziatori della fertilità della terra e distribuivano i codici sociali matriarcali in tutto il territorio pietrino. Tanta gente concorre a festeggiare il solstizio d’estate del 21 giugno, alla ricerca della cattura dei raggi solari che penetrano attraverso il grande foro de “La grotta del lampo” alle prime ore dell’alba.
Pietraperzia occupa l’intera storia dell’umanità, con il suo territorio che è un museo a cielo aperto ancora da scoprire. A darne gli indizi è la contrada Rocche dove un calendario solare megalitico offriva alle prime civiltà preistoriche la cattura del tempo per scandire le stagioni e i relativi lavori dei campi tra i vari acrocori fino al Salso. L’uomo di Neanderthal di 150.000 anni a.C. venne sostituito dal Cro-magnon di 35.000 anni a.C. e dietro di lui altri popoli del Mediterraneo occuparono questo territorio fin quando l’uomo abbandonò il nomadismo per fissare la sua dimora attorno a quel foro da sempre chiamato “La grotta del lampo” e praticarono l’agricoltura supportati dalla dea Cerere. La scoperta del calendario megalitico offre a Pietraperzia l’incontro con il suo più remoto passato, basta osservare i due solstizi d’estate del 21 giugno e d’inverno il 21 dicembre per rivivere quello che i megalitici producevano in riti e in culti, propiziatori della fertilità della terra e distribuivano i codici sociali matriarcali in tutto il territorio pietrino. Tanta gente concorre a festeggiare il solstizio d’estate del 21 giugno, alla ricerca della cattura dei raggi solari che penetrano attraverso il grande foro de “La grotta del lampo” alle prime ore dell’alba.