Il Sentiero degli Dei è un percorso mozzafiato che collega Agerola, un paesino sulle colline della Costiera Amalfitana, a Nocelle, frazione di Positano abbarbicata alle pendici del Monte Pertuso.
Basta il nome per far intuire la spettacolarità del sentiero: percorretelo nella direzione che va da Agerola a Nocelle in modo da camminare in leggera discesa e avere davanti il panorama della Costiera Amalfitana e di Capri.
Italo Calvino ha descritto il Sentiero degli Dei come “quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”, ed è proprio con questa frase impressa su una targa in ceramica che inizia il percorso che rappresenta un vanto per l’intera Costiera Amalfitana.
Località di partenza: Agerola o Praiano.
Località di arrivo: Nocelle, una frazione di Positano.
Tempo di percorrenza: circa 3 ore.
Chilometri: 7,8 km.
Grado di difficoltà: lieve. Il sentiero è da sconsigliare a chi soffre di vertigini.
Il Sentiero degli Dei comincia da Bomerano, frazione di Agerola.
Per raggiungere Agerola ci sono gli autobus della Sita che partono da Amalfi, chiedete all’autista di indicarvi la fermata Bomerano. Da lì seguite la segnaletica stradale che vi porterà all’imbocco del sentiero.
Se partite da Positano: autobus fino ad Amalfi+autobus Amalfi-Agerola (2 ore)
Se partite da Sorrento: autobus fino ad Amalfi via Positano+autobus Amalfi-Agerola (3 ore)
Il sentiero termina a Nocelle, nella parte alta di Positano. Si può raggiungere il centro tramite una lunga scalinata (1500 gradini) e circa 500 metri a piedi. In alternativa c’è il servizio autobus. Da Positano ci sono autobus e traghetti per tornare a Sorrento e Amalfi.
Pinnacoli, guglie di roccia calcarea e profonde gole si perdono in un vertiginoso verde, ponendosi subito all’attenzione dell’escursionista. Su entrambi i lati, appezzamenti di terreno sistemati a terrazzo (viti, agrumi, fichi e meli) sono distribuiti su più livelli con muretti di contenimento in pietra calcarea a secco misti a malta e calce.
Lungo questo sentiero, che fin dall’antichità assolveva a un importante ruolo di collegamento, si svolgevano traffici commerciali tra i villaggi della costa (Positano, colonia ellenica) e gli insediamenti dell’entroterra(l’altopiano di Agerola).
Unica via terrestre sul versante meridionale dei monti Lattari, tra l’aspro litorale costiero e i dolci declivi dell’interno, permetteva il transito di mercanzie come: crusca, carbone, latte, spezie, legname, tessuti, pietre preziose, ceramiche, vini e oli.
Diversi esempi di quell’architettura tipica costiera, con sicuri richiami al mondo arabo mediterraneo, sono i ruderi di antiche case distribuiti lungo tutto il percorso. Si continua a camminare in un ambiente sospeso tra guglie, profonde gole, dirupi e precipizi, quercete, grotte, felci, rovi, ginestre e numerose specie di erbe aromatiche come il timo, la salvia, il rosmarino e la rucola.
Lungo il percorso degli Dei vi sono anche delle sorgenti di acqua fresca e potabile e quando la fatica inizia a farsi sentire ecco che il borgo di Nocelle è pronto ad accogliere i viandanti. Da qui si vede benissimo l’isola Li Galli, dove le Sirene usavano il canto per trarre in inganno i marinai.
Solo Ulisse riuscì ad attraversare indenne il tratto di mare perché si era fatto legare all’albero della nave dalla maga Circe.
Dopo una sosta a Fontana Vecchia di Monte Pertuso, il viaggio prosegue verso Positano e i famosi 1700 gradini.
A Monte Pertuso (352 metri di altezza) si narra che sia stata disputata una battaglia tra la Madonna e Lucifero, anche le tracce di quella lotta sono impresse nella roccia che presenta un “pertuso”.
In dialetto questo termine significa buco e pare che sia stata la Madonna ad affondare le dita nel cuore della roccia. In realtà si tratta di un fenomeno di erosione, già visto in altre zone della Costiera Amalfitana, che ha modellato le rocce come fossero sculture di pietra.
l Cammino degli Dei ha delle comode panche in legno che servono per riposarsi e per osservare i punti strategici della costiera come i Faraglioni dell’isola di Capri, Punta Penna, il Monte San Costanzo, la catena dei Monti Lattari e il Monte Comune.